Nelle ultime ore, numerosi utenti si sono ritrovati a dover fare i conti con un malfunzionamento inatteso dopo aver installato l’ultimo aggiornamento cumulativo su Windows 10. La quotidiana e apparentemente banale operazione di ricerca delle emoji tramite la combinazione di tasti Win + . (punto) si è trasformata in una fonte di frustrazione. A ogni tentativo di individuare una specifica emoji, il sistema restituisce il messaggio: “We couldn’t find this one.”, lasciando gli utenti senza soluzioni pratiche e immediate.
Un bug post Patch Tuesday
Il problema ha fatto la sua comparsa subito dopo il rilascio dell’aggiornamento KB5062554, distribuito da Microsoft in occasione del tradizionale Patch Tuesday di luglio. Questa release, che avrebbe dovuto portare correzioni e miglioramenti al sistema operativo, ha invece introdotto un bug nella ricerca delle emoji che impatta direttamente sull’esperienza d’uso quotidiana.
In particolare, la funzione di ricerca del pannello emoji, essenziale per molti utenti che lavorano frequentemente con messaggi, chat e social network, risulta ora completamente inutilizzabile.
L’impatto del disservizio
Prima di questo aggiornamento, la procedura era semplice ed efficace: bastava aprire il selettore delle emoji e digitare una parola chiave per visualizzare immediatamente le icone corrispondenti. Ora, invece, ogni tentativo si conclude con il medesimo messaggio di errore, indipendentemente dal termine inserito. Questo disservizio ha avuto un impatto significativo, soprattutto tra coloro che fanno affidamento quotidianamente su questa funzione per comunicare in modo rapido ed espressivo.
La reazione della community non si è fatta attendere. Numerosi thread su Reddit e altri forum specializzati hanno raccolto le segnalazioni degli utenti, confermando che il problema non è isolato ma diffuso a livello globale. Diversi test indipendenti hanno ulteriormente avvalorato la tesi che il bug emoji sia stato introdotto proprio con l’aggiornamento KB5062554, senza che ci fossero avvisaglie nei giorni precedenti.
L’inconveniente colpisce esclusivamente Windows 10
È interessante notare come questo inconveniente colpisca esclusivamente chi utilizza Windows 10. Gli utenti che, per scelta personale o per vincoli hardware, hanno deciso di non migrare a Windows 11 si trovano ora penalizzati da un malfunzionamento che limita le funzionalità di base del sistema operativo.
Questo aspetto alimenta ulteriormente il dibattito sulla longevità e il supporto delle versioni precedenti di Windows, specialmente in un momento in cui Microsoft sta adottando politiche di aggiornamento più flessibili, offrendo in alcuni casi anche supporto esteso gratuito per consentire agli utenti di continuare a utilizzare Windows 10.